The Fighter


locandina
titolo originale The Fighter
nazione U.S.A.
anno 2010
regia David O. Russell
genere Drammatico
durata 115 min.
distribuzione Eagle Pictures
cast M. Wahlberg (Micky Ward) • C. Bale (Dickie Eklund) • A. Adams (Charlene Fleming) • M. Leo (Alice Ward) • J. McGee (George Ward)
sceneggiatura S. Silver • P. Tamasy • E. Johnson
musiche M. Brook
fotografia H. Van Hoytema
montaggio P. Martin
uscita nelle sale 4 Marzo 2011


The Fighter
racconta di ‘Irish’ Micky Ward, un pugile di Boston che con l’aiuto del fratellastro Dicky Eklund, ex pugile ed ex carcerato, si allena per tentare di superare la sua mediocrità ed ottenere una chance per combattere per il titolo mondiale dei pesi leggeri.



The Fighter è la vera storia del pugile ‘Irish’ Micky Ward, fratello di Dickie, pugile anche lui, conosciuto come il “Pride of Lowell” (l’orgoglio di Lowell – città in cui vivono) perché nel 1978 mise al tappeto Sugar Ray Leonard al Memorial Hynes Auditorium di Boston che lo rese celebre. Micky ritrova sé stesso e la sua carriera di pugile impantanati a causa del meccanismo familiare gestito dalla sconsideratezza e inaffidabilità del fratello Dickie, dipendente di crack ed ex carcerato – il superbo Christian Bale premio Oscar 2011 (meritatissimo) come attore non protagonista – nei panni del suo allenatore, e dalla madre Alice, sua manager – la bravissima Melissa Leo premio Oscar 2011 come miglior attrice non protagonista – che detta legge proclamando il bene della famiglia quando è evidentemente la prima a non seguire ciò che predica. Sarà dopo un duro incontro che vede Micky massacrato e umiliato – per colpa del suo manager Alice e del suo allenatore Dickie che pur di prender i soldi pattuiti faranno combattere Micky con un pugile di 10 kg più pesante di lui – dopo l’incontro con Charlene Flemingla puttanella di MTV, come la chiamano le sette figlie di Alice – fidanzata di Micky, e grazie all’allontanamento forzato di Dickie che a seguito di una rissa verrà rinchiuso in carcere, che Micky riuscirà a trovar la forza per voltare le spalle alla sua famiglia e iniziare una vera carriera di pugile. Anche se, come vedremo, l’importanza di Dickie e quindi simbolicamente della famiglia risulterà fondamentale. The Fighter, nonostante una sceneggiatura (pugilistico-cinematograficamente parlando) prevedibile e d’altrocanto basata su fatti veri per cui non più di tanto modificabile, riesce a concedere all’occhio dello spettatore uno spaccato estremamente realistico di tutto quel mondo di provincia americana che ruota intorno alla boxe, concedendoci anche tutto lo squallore relativo alle dinamiche relazionali tra familiari di questo ceto e questo ambiente e tutto quel pateticismo e viscidume derivante dallo spiattellamento in piazza dei sentimenti («Sweetheart, forgive me! I love you sooo much!», tra lacrime, abbracci e una folla che guarda e ascolta), oserei dire molto tipico della cultura a stelle e strisce. Per concludere: un buon film; interessanti le riprese che danno un taglio amatoriale al film quasi a voler costantemente ricordare le basse origini di ‘Irish’ Micky Ward e di tutto quel che lo circonda.